CARABINIERI
Ischia: 081 991085
081 991001
Casamicciola: 081 994480
Forio: 081 997008
Barano : 081
990053
GUARDIA
COSTIERA
Emergenza: 1530
Ischia: 081991417
Casamicciola: 081980175
Forio: 0815071272
Lacco ameno : 081
900185
VIGILAINCE
URBAINE
Ischia: 081 981256
Casamicciola: 081 5072558
Forio: 081 997542
Barano : 081 905764
Lacco ameno 081 900185
|
SANITA''
Ospedale "ANNA RIZZOLI" Lacco
Amerno 081 994044
Ischia :Guardia
Medica 081 983499
Casamicciola :Guardia Medica 081 99865 081 998989
Forio Guardia Medica 081 998655
Serrara :Guardia Medica - 081 997080
Barano
:Guardia Medica 081 998855
AZIENDA TURISMO
Ischia: 081 5074211;
0815074231call
center 081 4972777
POLIZIA
Ischia: 081 5074701
081 998729
Barano : 081 999797
|
up
Feste
popolari
Un detto popolare coniato probabilmente
durante il boom turistico degli anni cinquanta e sessanta recita: ad
Ischia si mangia si beve e si fischia e dopo aver mangiato bevuto e
fischiato e Viva Ischia e chi l’ha creata! Rappresentativo dello stato
d’animo che genera l’isola ai turisti che la visitano. Ogni
anno, con cadenza regolare, Ischia rinnova le sue antiche tradizioni
e feste popolari. Feste cattoliche e ricorrenze contadine e marinare,
si alternano, dal freddo inverno alla calda estate. Le antiche tradizioni
cattoliche hanno modificato il volto dell’isola d’Ischia, donando al
suo patrimonio artistico culturale oltre settanta chiese con santi,
venerati ormai da millenni dalle contrade ischitane. Sant’Anna, San
Vito, San Giovan Giuseppe, Santa Restituta, sono solo alcuni dei Santi
a cui le contrade, ed in particolari occasioni l’intera isola, dedicano
festeggiamenti che durano in media dai tre ai cinque giorni. Particolarmente
suggestivi sono i rituali religiosi, gli addobbi delle chiese e delle
strade, l’aria di festa e la particolare allegria che viene espressa
da tutti i partecipanti, quasi a voler richiamare il valore antico che
veniva dato a quei giorni di festa e non la sola rappresentazione rituale
dell’evento. I fuochi pirotecnici sono un vero e proprio spettacolo
per gli amanti del genere, vere e proprie gare si ripetono ogni anno
per l’aggiudicazione del titolo di festa con i più bei fuochi
dell’anno, riesumando parte della rivalità che è sempre
esistita tra i vari comuni e contrade di paese. Le antiche tradizioni
dell’isola d’Ischia sono fortemente rappresentate anche nelle principali
festività dell’anno, la Santa Pasqua ed il Santo Natale. Molte
sono le manifestazioni di carattere storico culturale e religioso rappresentate
nei sei comuni dell’isola d’Ischia, come “Il mercato del Pesce alla
Vigilia di Natale”, “La Corsa dell’Angelo” e “La Via Crucis” a Pasqua.
Miti
e leggende
Sembra che già gli dei, capitando
sull'isola, vi si fermassero a gozzovigliare. Ulisse fu ospite del re
dei Feaci Alcinoo sul colle di Castiglione; Afrodite, dea della bellezza,
s'immergeva nelle sue acque termali, l'arcangelo Michele fece qui una
sua apparizione, dando il suo nome alla punta più a sud dell'isola,
Sant'Angelo. La grotta della Sibilla venne così chiamata per
la leggendaria indovina che aveva cercato qui rifugio. E Casamicciola
ricorda ancor oggi la guarigione di una donna greca di nome Mezula o
Nizzola grazie alle sue acque termali. A dedurre dai resti archeologici
ritrovati, Ischia era abitata già in epoca preistorica.
IL
RAGGIO VERDE
Il "RAGGIO verde" è un fenomeno speciale a cui si può
assistere dallo straordinario belvedere del terrazzo della chiesa Santa
Maria del Soccorso al Forio. La fusione degli ultimi reggi di sole col
blu del mare crea un breve chiarore di un verde intenso, che si dice
porta fortuna a chi riesce a vederlo.
Storia
dell'isola
Si può arrivare ad Ischia unicamente dal mare.
Così l' "isola verde", la più grande del golfo
di Napoli, si rivela ai suoi visitatori a poco a poco, quasi titubante.
L'Epomeo con i suoi 788 metri l'altura più elevata dell'isola,
è il primo elemento a stagliarsi sul mare blu; poco dopo si possono
riconoscere i contorni dell'imponente castello aragonese, avvolto nella
leggenda. Poi, lentamente, iniziano a prendere contorno colline verdi,
case color pastello e spiagge bianche. In mezzo al trambusto dei traghetti
che salpano e approdano, al rumore dei caratteristici microtaxi, dei
carretti trainati dagli asini e degli abitanti che parlano ad alta voce
si comincia a sentire l'effetto magico dell'isola.
Ischia, con i suoi 50.000 abitanti nei sei comuni di Ischia (con Porto,
Ponte e Campagnano) casamicciola Terme, Forio (con Panza), Lacco Ameno,
Serrara Fontana (con Sant'Angelo) e Barano, sui suoi 46 chilometri quadrati
offre a tutti un posto al sole mediterraneo e dai suoi stabilimenti
termali pubblici e privati, sgorgano acque salutari. La sua origine
vulcanica rende il suo suolo estremamente fertile, su cui cresce tutto
l'anno, anche durante i miti inverni, una vegetazione straordinaria,
che fa di Ischia l' "isola verde".
L'isola fu la prima colonia greca nel Mediterraneo, fondata da coloni
provenienti da Eubea intorno all'800 a.C., che la chiamarono "Pithekusa"
o ,Pithekusai". Essi si stabilirono presso l'odierno Monte Vico
e denominarono il luogo con il nome del vasellame d'argilla che preparavano
e che costituiva la principale risorsa economica dell'isola. Nel museo
archeologico di Lacco Ameno si trovano i resti più belli. Poi
fu la volta dei Romani, che scoprirono altre fonti e costruirono le
prime terme. L'imperatore Augusto, nell'anno 29 a.C., cedette l'isola
a Napoli, ricevendo in cambio Capri. Fu così che Ischia rimase
fino al 1130 in mano ai napoletani e perciò a partire dal VII
secolo passò in mano a Bisanzio, rimanendo però autonoma,
con un suo proprio governatore. Nel 1135 l'isola perse l'indipendenza,
divenendo parte dell'impero normanno. Seguirono gli Hohenstaufen ed
il casato francese degli Angiò, sotto il cui dominio nel XIV
secolo ci fu l'ultima violenta eruzione nei pressi dell'odierna Fiaiano.
La colata di lava scivolò in mare passando tra l'odierna Ischia
Porto e Ischia Ponte, distruggendo così la città di Geronda.
Ma torniamo alla storia e alle lotte tra gli Angiò e gli Aragonesi,
che Alfonso d'Aragona, soprannominato "il Magnanimo" riuscì
a concludere a suo favore. All'inizio del XV secolo egli fece ampliare
il castello, che già dai tempi di Gerone rappresentava un sicuro
luogo di rifugio davanti al nemico, e fece costruire un ponte di pietra
che lo collegava al resto dell'isola. Sotto di lui il castello aragonese
divenne un importante centro politico e culturale. Le donne rivestirono
qui un ruolo fondamentale: innanzi tutto Lucrezia d'Alagno, la favorita
di Alfonso, poi soprattutto la famosa poetessa Vittoria Colonna, che
nel 1509 s'era unita in matrimonio al conte Ferrante D'Avalos nella
cattedrale del castello. Mentre Vittoria componeva sonetti al castello,
Ischia andava armandosi contro eventuali attacchi nemici. Nella parte
ovest dell'isola, a Forio, vennero innalzate numerosi torri di guardia
e di difesa. E alla fine del XVI secolo quando i Saraceni si limitarono
ad attaccare le navi in mare, gli insediamenti sull'isola cominciarono
ad estendersi. Dopo la dominazione degli Asburgo di Spagna, l'isola
passò dapprima sotto il dominio austriaco poi, fino al 1860,
sotto quello borbonico. Il medico di Carlo III, Francesco Bonacore,
ischitano, costruì sul colle che sovrasta oggi Ischia Porto un
palazzo adibito a casa di riposo e sanatorio, che verso il 1800 venne
acquistato dalla famiglia reale per farne la sua residenza estiva. Nel
1854 Ferdinando Il lo fece collegare al mare, realizzando così
un porto ben protetto. Nel 1806, durante la guerra contro Napoleone,
gli inglesi attaccarono l'isola ed il castello divenne una prigione.
In seguito alla cacciata dei Borboni compiuta da Garibaldi e all'incoronazione
di Vittorio Emanuele I a re d'Italia, anche Ischia passò in mano
ai Savoia. Dopo gli ultimi terremoti, avvenuti tra gli anni 1828 e 1883,
s'instaurò finalmente la pace sull'isola, che d'allora in poi
poté offrire le sue bellezze e i benefici delle sue acque termali
a turisti provenienti da tutto il mondo ed iniziò ad attirare
i notabili quale centro turistico per eccellenza. Altezze reali, come
ad esempio Ludwig I di Baviera con la sua amante, la marchesa Marianna
Fiorenzi, che si recava ad Ischia per curare i suoi reumatismi, artisti,
sia pittori e poeti che attori cinematografici, o ancora industriali,
che facevano costruire qui i loro sfarzosi palazzi - tutti apprezzavano
le qualità terapeutiche di quest'isola paradisiaca del Mediterraneo.
Oggi l'isola di Ischia, che dal 1958 con
un sistema di tubature collegate alla terraferma è riuscita a
risolvere anche il problema dell'acqua potabile, è un insieme
curioso di gran mondo e di semplici villeggianti, di turisti in cura
e contadini del luogo. Chi parte in esplorazione, abbandonando i tipici
percorsi turistici, ritrova sempre il vecchio fascino dell'isola e dei
suoi abitanti: magari chiacchierando in una delle gallerie d'arte di
Ischia Ponte, o passeggiando per le stradine della parte vecchia di
Forio oppure salendo sull'Epomeo, a piedi o a dorso di mulo, in entrambi
i casi un percorso decisamente arduo. Ma ripaga delle fatiche la veduta
panoramica dell'intera isola, di Capri, del golfo di Napoli fino a Sorrento
e la costa amalfitana. Nelle stradine dei villaggi di montagna di Serrara
Fontana e Barano a volte il tempo sembra essersi fermato e a Panza,
i viticoltori vendemmiano ancora alla vecchia maniera, mentre le donne
portano le ceste piene d'uva sulla testa. E la vecchia bottegaia col
grembiule da cucina si procura anche di domenica pomodori freschi e
uova e ci svela con orgoglio la ricetta per lo stufato di coniglio.
Tutto questo è lontano mille miglia dagli eleganti negozi di
via Roma e di Via Vittoria Colonna, tra Ischia Porto e Ischia Ponte,
lontano dall'operoso andirivieni del porto, con i ristoranti tipici
di pesce, i traghetti ed i negozi di souvenir. Sant'Angelo, il villaggio
di pescatori all'estremo sud dell'isola ancor oggi vietato alle automobili,
nonostante i ristoranti ed i negozi esclusivi è rimasto ancora
al suo stato originale. Chi non se la sente di fare lunghe passeggiate
a piedi può recarsi in barca fino a Cavascura, dove le cabine,
come ai tempi degli antichi Romani, sono ancora oggi scavate nel tufo.
Quest'impianto si trova ad un'estremità della spiaggia di Maronti,
che s'estende per quasi tre chilometri ed è la spiaggia più
lunga di tutta l'isola, con una sabbia fine e scura, d'origine lavica,
che le fumarole rendono talmente calda che in ottobre vi si possono
ancora fare sabbiature. Altrettanto bella e grande è la spiaggia
di Citara con i Giardini di Poseidon, lo stabilimento termale più
rinomato dell'isola, estremamente curato e dotato di venti vasche. E
la lista potrebbe continuare: ad esempio con i giardini tropicali di
Villa Mortella, il Calise, famoso bar - pasticceria presente a Casamicciola
ed Ischia o il laboratorio di ceramica dei fratelli Mennella a Casamicciola,
di lunga tradizione. Le bellezze naturali contribuiscono a far sì
che qui s'affronti la vita quotidiana contenti e rilassati, si faccia
volentieri festa e si mangi e si beva con gusto. Affiora l'immagine
della "bell'Italia" piena gioia di vivere. Gli abitanti di
Ischia in genere sono spensierati e fondamentalmente onesti; molti lasciano
ancora o tranquillamente aperta la porta di casa o dell'auto. Pieni
d'entusiasmo vogliono mostrare ai turisti le bellezze della loro isola
e molti sono disposti a rinunciare ad un lavoro più lucrativo
sulla terra ferma pur di rimanere al paese natìo.
Cucina
Anche se parte integrante della cucina
Partenopea, la cucina dell’isola d’Ischia, meglio detta cucina Ischitana,
conserva una sua tipicità ed una sua “tradizione”.
E' noto, infatti, che Ischia, sebbene così vicina a Napoli, abbia
avuto dominazioni di vari popoli (greci, turchi, spagnoli, ecc.), che
inevitabilmente ne hanno influenzato anche l’arte culinaria.
La caratteristica della gastronomia Ischitana è la costante presenza
dei prodotti dei nostri orti, poiché la nostra isola, oggi turistica,
era in passato, prevalentemente agricola.
A testimoniare quanto detto è il piatto Ischitano più
famoso: il coniglio alla cacciatore, più noto come il coniglio
all’Ischitana, ricco di aromi selvatici che difficilmente si trovano
fuori dell’isola; dunque, non un piatto di mare, bensì un piatto
di terra.
Altri piatti della cucina dell’isola d’Ischia e della tradizione Ischitana
sono:'' totano imbottito'' , ''totani e patate'' , '' lacierto (lanzardo)
alla pizzaiola'' ,''castaurielli (varietà di aguglie) fritti''
e tante altre varietà di pesce come le musdee, le occhiate, le
lampughe, i pesci castagna; pesci che vengono pescati rigorosamente
nei mari Ischitani e che oggi sono stati rivalutati grazie ad alcuni
ristoratori che, con professionalità, li ripropongono nei propri
ristoranti.
Oggi anche gli Ischitani meno attenti all’arte culinaria, riescono ad
apprezzare i profumi dell’origano selvatico o dei pomodorini ( e' piennoli)
e ancora dei capperi e dell'aglio dei nostri orti, tutti prodotti che
danno ai nostri piatti una tipicità che dura nel tempo.
Principali
linee bus
La
Rita è la fermata successiva al nostro albergo.
BUS
3 Ischia Porto Piazza Marina Piazza San
Pasquale Piazza Bagni La Rita
Piazza Maio.
BUS 4 Piazza Marina - Piazza Bagni - La
rita - Piazza Maio - Fango - Lacco Ameno.
BUS 14 Piazza Marina - Piazza Bagni
- La rita - Piazza Maio - Fango - Forio -
Citara (giardini Poseidon).
AUTOBUS
CIRCOLARE DESTRA
Ischia POrto-Pilastri-Piedimonte-Barano-Buonopane-Fontana-Serrara-Panza-Succhivo-St
Angelo-Forio-Lacco Ameno-Casamicciola-Ischia Porto.
AUTOBUS
CIRCOLARE SINISTRA
Ischia Porto-Casamicciola-Lacco Ameno-Forio-Panza-Succhivo-St Angelo-Serrara-Fontana-Buonopane-Barano-Piedimonte-Pilastri-Ischia
Porto.
BUS
1 Ischia Porto Casamicciola Lacco Ameno Forio
Panza Succhivo St. Angelo.
BUS 2 Ischia Porto Casamicciola Lacco Ameno
Forio Citara.
BUS 5 Ischia Porto Pilastri Piedimonte Testaccio
Maronti.