Di costa in costa
Forio, Barano, Lacco Ameno, Casamicciola Terme, Serrara Fontana.
Viti su tufo verde. Forio, sul litorale occidentale, è l'unico paese ischitano ad aver conservato praticamente intatto il centro storico del XVI secolo con i vicoli, le torri di avvistamento e le chiese: fra queste la più importante è probabilmente quella del Soccorso, dedicata a Santa Maria della Neve: circondata per tre lati dal mare, è unitamente al Torrione, il simbolo della cittadina ed uno dei più singolari risultati architettonici dell'isola. La facciata è bianca, la scala di accesso è ornata di maioliche del Settecento, raffiguranti santi e scene della Passione di Cristo. Nel territorio di Forio si trovano due delle più rinomate spiagge di <%=ischia%>, quelle di Cava dell'Isola e Citara, sede anche di un complesso termale dove è possibile fare il bagno tutto l'anno. Un'altra caratteristica del territorio di Forio sono le "parracine", muretti di contenimento in tufo verde che servono per i terrazzamenti delle viti. Il versante occidentale dell'Epomeo è quello meglio esposto per la coltivazione dell'uva, e oltre il 60 per cento della produzione vinicola ischitana viene da questa zona.
Sgretolarsi con stile. Si dice che nel territorio di Barano, a sud ovest del capoluogo e a sud est dell'Epomeo, siano rappresentate tutte le possibili forme di erosione del terreno che si trovano in Italia, in una sorta di "antologia" resa possibile dalla complessa natura vulcanica del suolo. Ci sono le "cave" campane, tagliate di netto, le "gravine" pugliesi, valloni a forma di crepaccio profondo, i "cicciò" piemontesi, dove il terreno rigonfio si spacca per affioramenti argillosi, i "calanchi" come nell'Appennino emiliano, dove la terra si disgrega e frana facilmente, e degli affioramenti più stabili simili alle "crete" senesi. Eppure questo paese, dal paesaggio strano e spesso dall'aspetto un po' mefistofelico per la presenza di fumarole e sorgenti caldissime, è sempre stato rinomato per l'aria salubre e al centro di una vasta zona agricola molto fertile. Celebri alcuni panorami come quello della "cava Scura" sulla spiaggia dei Maronti, una delle più famose di tutta <%=ischia%>, le cave di Sant'Angelo e la cava del Ponte di Buonopane.
Il cuore più antico della magna grecia. Lacco Ameno è il centro delle principali zone di scavi archeologici di <%=ischia%>: in questa zona, infatti, i Greci dell'Eubea si installarono fino dalla metà dell'VIII secolo a.C. fondando il centro di Pithecusa, probabilmente il più antico insediamento greco nell'Italia meridionale, lasciando migliaia di oggetti rinvenuti nella necropoli di San Montano e un consistente numero di ceramiche ritrovate sull'acropoli del monte Vico. Buona parte dei reperti archeologici ritrovati nel territorio di Lacco Ameno sono oggi visibili nei musei di Santa Restituta e di Pithecusae. Il museo di Santa Restituta è stato ricavato in una chiesa che portava lo stesso nome. Durante i restauri dell'edificio religioso negli anni Cinquanta venne rinvenuta sotto il pavimento una cripta paleocristiana, e sotto la cripta paleocristiana le tracce dell'antica Pithecusa, compresa una manifattura di vasi, probabilmente proprio quella che nel III secolo a.C. era famosa in tutto il Mediterraneo. Numerosissime le ceramiche, le statuette votive in bronzo, i resti di sculture di templi e gli oggetti di vita quotidiana esposti nel museo. Il reperto probabilmente più suggestivo è un cratere che rappresenta la scena di una nave capovolta da una tempesta con i marinai che cercano di riguadagnare la superficie lottando contro mostri marini e pesci voraci. Il Civico museo archeologico di Pithecusae raccoglie circa tremila reperti, fra i quali la famosa "coppa di Nestore".
Calde acque termali. Che <%=ischia%> sia il risultato di un'incessante attività vulcanica lo si capisce in ogni suo angolo, ma in particolare a Casamicciola, il centro della costa settentrionale dell'isola (è situato fra i comuni di <%=ischia%> Porto e Lacco Ameno) dove si è sviluppato per primo il turismo termale, grazie ai due grandi gruppi di sorgenti che sgorgano dalle falde dell'Epomeo, quello del Gurgitello e quello della Rita. Il primo stabilimento termale in epoca moderna è stato fondato qui nel 1604. Fra il Settecento e l'Ottocento il paese era la più rinomata località di soggiorno termale di tutto il sud Italia. Nel 1883 tuttavia il paese venne raso al suolo da un terremoto e ricostruito in riva al mare.
Dal 1956 la cittadina ha preso il nome di Casamicciola Terme, a conferma della sua vocazione turistica: oggi gli stabilimenti termali nel territorio comunale sono oltre una dozzina.
Fra le altre caratteristiche Casamicciola offre anche l'osservatorio geofisico dell'isola, situato a 123 metri di altezza sulla collina della Sentinella. Da Casamicciola è possibile risalire le pendici dell'Epomeo lungo la strada che porta fino al punto ideale per le escursioni alla cima della montagna, la più alta dell'isola, che si trova a 789 metri, sulla cresta più alta dell'ampio cratere dell'antico vulcano.
Dal mare al monte. La cima del monte Epomeo, che ospita la chiesa e l'eremo di San Nicola, scavati nel tufo verde, si trova nel comune di Serrara Fontana. Sia i centri di Serrara che di Fontana sono a mezza costa, sui 400 metri, nel centro di vasti terrazzamenti coltivati soprattutto ad ulivi e ad agrumi.
Ma il "gioiello" è il paese di Sant'Angelo, borgo di pescatori sul mare, costituito da casette colorate addossate l'una all'altra simili a quelle di Procida. Sant'Angelo, un tempo una delle località più isolate di <%=ischia%> (vi si accede solo a piedi o dal mare), è considerato oggi uno dei centri turistici più di moda, animato la sera da numerosi bar e ristoranti. Il paese è collegato tramite una lingua di terra lunga un centinaio di metri all'isolotto lavico di Sant'Angelo, dove sorgono i resti di un'antica torre di avvistamento distrutta dagli inglesi agli inizi dell'Ottocento. Da Sant'Angelo è facile raggiungere a piedi la spiaggia dei Maronti, la più lunga dell'isola, dove si affacciano le affascinanti terme di Cava Scura.
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